Diverse varietà di lavanda: perché Le Chatelard 1802 ha scelto quella di Provenza?
La lavanda è una pianta meravigliosa, capace di portare benessere grazie al suo profumo tenue, delicato e rilassante.
Questa stupenda pianta, risalente a circa 2.500 anni fa, si trova in numerose varianti: in natura se ne contano oltre 30 tipologie e solo alcune di esse vengono coltivate. I cespugli si distinguono per le loro grandi dimensioni, dal fusto ramificato, lignificato dal basso. Le sue foglie sono strette, pendenti e verdi e la sua fioritura, dal tipico color porpora, inizia a giugno.
Se le infiorescenze non vengono tagliate, la lavanda si moltiplica per semina automatica.
Ma quali sono le tipologie più conosciute di lavanda?
La lavanda a foglia larga, o Broadleaf, è una pianta non estremamente longeva, con aspettativa di vita di circa 10 anni e da infiorescenze di diversi colori: blu, lavanda, viola.
La lavanda a foglia stretta, o inglese, è una varietà estremamente resistente alle temperature invernali, nonostante prediliga le zone soleggiate, ed è capace di raggiungere i 20 anni di vita. Il suo colore è peculiare, grigio-blu ed è estremamente idonea alla crescita in vaso.
Un derivato della lavanda inglese è la Munstead, caratterizzata da peculiari sfumature di colore che la rendono davvero unica.
Molto diffusa nella progettazione del paesaggio è la lavanda Hidcote, con fioritura costante e aspettativa di vita di oltre 25 anni. La fioritura perdura per tutta l’estate e il suo profumo è particolarmente intenso e piacevole.
La varietà meridionale, creata da allevatori domestici, è compatta, a foglie verdi e strette dal colore verde intenso. Le infiorescenze hanno un colore viola e cresce bene in pieno campo, meno adatta al vaso.
Oltre a quelle presentate, è possibile citare numerose altre varianti: quella francese, la varietà Uslada, la Butterfly, la Purple Haze, la Elegants.
Ma cosa contraddistingue la Lavanda di Provenza dalle altre?
La Lavanda di Provenza è considerata la più nobile per la qualità del suo olio essenziale. Questa tipologia è caratterizzata da un lungo ramo e cresce sotto forma di cespugli che possono raggiungere anche un metro di altezza.
Si estende tra i 500 ei 1500 metri sul livello del mare, su pendici, e si sviluppa facilmente in un ambiente naturale, nonostante si trovi principalmente in cultura.
La Lavanda provenzale appartiene alla famiglia delle lamiaceae, il suo arbusto è di medie dimensioni e le spighe misurano sino a 9 cm, con corolla di color blu-vola vivace. Il profumo è intenso e la fioritura si protrae da giugno a fine agosto.
Un grande vantaggio è relativo all’irrigazione, non ha infatti grandi esigenze idriche né particolari esigenze colturali.
Sopporta meglio il caldo torrido del freddo, con temperature vicine allo zero è meglio pertanto ripararla in serra.
A differenza di altre varietà si può coltivare in vaso in un substrato formato da terriccio universale e sabbia. E’ una pianta di rapido accrescimento, si rinvasa almeno una volta ogni due anni in contenitori grandi e piuttosto profondi.
Per cosa è utilizzata la Lavanda di Provenza?
La lavanda di Provenza è usata nei profumi e in prodotti per la casa come sapone, detersivi e candele. In aromaterapia è meravigliosa: calma l’insonnia e il mal di testa e può essere usata su ferite, scottature e punture di insetti.
Il suo profumo richiama alla mente l’idea di pulito, forse perché è tradizione lasciarne un sacchettino nell’armadio o tra la biancheria.
Grazie alla sua azione antimicrobica, il suo olio essenziale è spesso impiegato in prodotti cosmetici contro l’acne e per ridurre l’irritazione e l’arrossamento della pelle.
In cucina può profumare delicatamente dolci al cucchiaio, ma è da scoprire anche in altre preparazioni!
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